Dal Meeting in Montenegro una forte spinta per raggiungere gli obiettivi del Progetto Powered
Il 30 e 31 ottobre si è svolto a Podgorica, in Montenegro, il nuovo meeting ufficiale tra i partner del Progetto europeo Powered (Project of Offshore Wind Energy: Research, Experimentation, Development) cofinanziato dal Progetto di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico, per fare il punto sullo stato di avanzamento e sui passi in programma per raggiungere le finalità del progetto: raccogliere, grazie all’utilizzo di sofisticate apparecchiature anemometriche e a modelli matematici innovativi, dati scientifici al fine di verificare le condizioni tecnico-economiche per favorire investimenti in impianti di energia eolica offshore nel mare Adriatico. La novità più importante emersa nella relazione del Prof. Ricci dell’Università Politecnica delle Marche è che, avendo affrontato e risolto positivamente le comprensibili difficoltà tecnico-giuridiche, entro la fine di novembre uscirà il bando di gara europeo per individuare i soggetti specializzati a cui affidare la realizzazione delle torri di supporto e l’installazione di un primo blocco di anemometri su entrambe le sponde dell’ adriatico. Quella prevista dal Progetto Powered è una rete di anemometri di nuova concezione: ogni apparecchio di rilevazione della forza del vento sarà installato su torri di 45 metri, a loro volta collocate sia in terra sia in mare. In questo modo sarà possibile rilevare in modo accurato le reali potenzialità del vento in Adriatico e la possibilità di sfruttarlo per fare funzionare gli impianti di produzione di energia eolica offshore. I dati così ottenuti hanno un’attendibilità massima: per questo i grandi istituti di credito internazionali li considerano elementi probanti per potere decidere sulla finanziabilità degli investimenti. Tra le soluzioni individuate per le installazioni, va segnalata quella a mare di fronte alle coste delle Marche, per la quale verrà utilizzata una piattaforma dell’Eni alta trenta metri su cui verrà realizzata una torre anemometrica altrettanto alta. Il direttore generale del settore energetico della Regione Abruzzo (lead partner del Progetto Powered) Antonio Sorgi ha poi compiuto, con la collaborazione di tutti i partner, un’attenta analisi dello stato di avanzamento del progetto e dei singoli pacchetti di lavoro. Tra gli elementi da segnalare vi è che il ‘cuore’ del progetto, l’analisi delle condizioni di vento nell’area adriatica ha già compiuto un significativo passo in avanti, grazie al positivo lavoro dell’Università Politecnica delle Marche, coordinato dal professor Renato Ricci. Il modello matematico utilizzato dai ricercatori dell’ateneo marchigiano è molto sofisticato e presenta una novità assoluta: il modello riesce a calcolare le potenzialità del vento con un dettaglio fino a un chilometro quadrato, fornendo quindi un quadro molto attendibile delle condizioni della forza del vento in Adriatico, che verrà ulteriormente verificato dai dati reali della rete anemometrica prevista da Powered. Grazie al modello elaborato è stato confermato che le potenzialità del vento crescono in Adriatico procedendo da nord a sud pur presentando variabilità anche notevoli a livello locale.
A tal proposito sarebbe anche possibile, al termine del progetto, meglio approfondire anche le potenzialità eoliche in alcuni territori costieri dei partner del progetto potenzialmente interessanti per installazioni eoliche, ad esempio quelle dei porti adriatici che presentino caratteristiche idonee. Ciò al fine di concorrere alla graduale trasformazione degli scali marittimi adriatici in moderni ‘green port’, nei quali cresca progressivamente il contributo delle energie rinnovabili.
Il meeting ha anche dato conto del positivo stato di avanzamento delle parti relative alla legislazione dei vari Stati e alle problematiche di impatto ambientale, avviando un ragionamento sulle linee guida da elaborare per rendere praticabile e sostenibile lo sviluppo dell’off shore nelle zone vocate dell’area adriatica.
Di grande importanza è stato il contributo del partner ospitante il meeting: il rappresentante del Ministero dell’energia del Montenegro ha mostrato il crescente impegno del suo Paese, che è in fase di pre-adesione all’Ue, per attuare la direttiva europea 2009/28/CE, il cosiddetto ‘20 20 20’ e, in particolare, per rafforzare l’impegno a favore dello sviluppo delle fonti rinnovabili. La strategia del Paese balcanico è basata sull’ulteriore sviluppo dell’energia idroelettrica (che già rappresenta una quota significativa della produzione energetica della nazione), sul forte sviluppo dell’energia solare, sia termica sia fotovoltaica, e sullo sfruttamento delle potenzialità eoliche onshore e offshore. Su quest’ultimo aspetto, il Montenegro ha autorizzato la realizzazione di due parchi eolici su Mozura (46 MW) e su Krnovo (72 MW) e sta collaborando con alcuni Paesi europei, particolarmente attivi nel settore dell’energia eolica, per compiere un esame dettagliato sulle possibilità di realizzare parchi eolici nella zona costiera di Ulcjni e di Bar. Da qui deriva anche il fortissimo interesse del Montenegro per il Progetto Powered: esplorare scientificamente tutte le potenzialità di sfruttamento della risorsa per realizzare, in seguito, con il concorso di investitori parchi eolici significativi in particolare off shore.
A conclusione del meeting i partner hanno deciso che il prossimo appuntamento si svolgerà a fine gennaio 2013 in Albania, a Tirana, e avrà come tema portante i risultati della gara europea per assegnare l’installazione degli anemometri e modalità di installazione degli stessi su tutta l’area prevista. Si è anche concordato di organizzare nel periodo della primavera 2013 una serie di convegni specifici sui temi del Progetto Powered: a Ravenna (eolico e green port), a Venezia (mutamenti climatici energia rinnovabile e ruolo dell’eolico) e ad Ancona (modelli fisici e matematici per lo sviluppo dell’eolico off shore nell’area adriatica).